Nel Mar Mediterraneo vi sono 8 specie di Cetacei regolari e di questi tre, la balenottera comune (Balaenoptera physalus), il delfino comune (Delphinus delphis), ed il capodoglio (Physeter macrocephalus), sono incluse nella “Red list” dell’ “International Union for Conservation of Nature and Natural Resources” (IUCN), come specie che hanno bisogno di una particolare tutela per la loro conservazione, essendo classificate da Vulnerable (capodoglio) ad Endangered (le altre due). Negli ultimi 25 anni l’Unità di Ricerca si occupa del recupero di cetacei spiaggiati lungo le coste italiane per valutare lo stato tossicologico degli esemplari delle diverse specie stimando i livelli dei principali contaminanti ambientali, fra cui alcuni xenobiotici persistenti come il diclorodifeniltricloroetano (DDT) con i suoi metaboliti ed i policlorobifenili (PCB) ma anche gli idrocarburi policiclici aromatici (IPA). Per alcune specie, in particolare per la stenella striata (Stenella coeruleoalba) si è potuto valutare un trend temporale di contaminazione che va dal 1985 ad oggi, anche correlato alla presenza di alcuni eventi di epizoosi, quali quelli da Morbillivirus, che sono occorsi nel nostro bacino in alcuni periodi e che hanno portato a degli importanti spiaggiamenti di massa. L’ultimo caso proprio nei primi mesi del 2013. Per la stenella striata ed il tursiope (Tursiops truncatus), cetacei odontoceti monofiodonti, è stata valutata l’età tramite gli strati di accrescimento della dentina, e ciò ha permesso di mettere a punto delle curve di età/lunghezza degli animali. Inoltre sono stati elaborati modelli statistici per valutare lo stato tossicologico della stenella striata del Mar Mediterraneo conoscendo i livelli di DDT e PCB nel suo adipe sottocutaneo (blubber). Infine il recupero di esemplari spiaggiati da poche ore (massimo 24 h) o morti in presenza dello staff di intervento, hanno permesso di valutare alcune risposte biochimico-metaboliche nei confronti degli agenti inquinanti (biomarkers) a livello degli organi e tessuti target, che hanno contribuito a validare la biopsia cutanea sugli esemplari “free-ranging”.
- Accademia dei Fisiocritici di Siena (http://www.accademiafisiocritici.it/index.php/it/)
- Osservatorio Toscano dei Cetacei (http://www.regione.toscana.it/-/osservatorio-toscano-dei-cetacei)
- ARPAT (http://www.arpat.toscana.it/)
- Parco Nazionale Arcipelago Toscano (http://www.islepark.it/):
Dr. Michela Podestà: Museo Civico di Storia Naturale di Milano, Milano, Italy.
Prof. Tommaso Renieri: Istituto di Biologia Generale, Università di Siena, Siena, Italy.
Fabrizio Cancelli, Accademia dei Fisiocritici, Siena, Italy. - Dr. Fabrizio Serena e Dr. Cecilia Mancusi, ARPAT, Settore Mare, Livorno, Italy.
- Prof Giovanni di Guardo, Facoltà di Medicina Veterinaria, Università di Teramo, Teramo, Italy.
- Dr. Sandro Mazzariol, Dipartimento di Biomedicina Comparata e Alimentazione (BCA), Università degli Studi di Padova, Cetaceans strandings Emergency Response Team (CERT), Agripolis, Legnaro, Padova, Italy.
- Prof. Bruno Cozzi, Dipartimento di Biomedicina Comparata e Alimentazione (BCA), Università degli Studi di Padova, Agripolis, Legnaro, Padova, Italy.
- Prof. Gianni Pavan, Centro Interdisciplinare di Bioacustica e Ricerche Ambientali, Universita' di Pavia, Pavia, Italy.
- Dr. Cristina Casalone, Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte Liguria e Valle d'Aosta, Torino, Italy
- Dr. Giuliana Terracciano, Istituto Zooprofilattico Sperimentale Del Lazio e della Toscana, Pisa, Italy.
- Dr. Francesca Giannini, Parco Nazionale Arcipelago Toscano, Portoferraio, Livorno, Italy.
- Santo Caracappa, Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia, Palermo, Italy.
- Dr. Daniele Denurra, CRAMA, Centro Recupero Animali Marini Asinara, Porto Torres, Sassari, Italy.
- Prof. Carlo Pretti, Dipartimento di Patologia Animale, Profilassi ed Igiene degli Alimenti, Pisa, Italy.
- Progetto della Regione Toscana dal titolo: Un mare di delfini (PRA 2007-2010) comprendente Corsi di Formazione sull’ambiente marino e monitoraggio dei cetacei della Toscana, con particolare riferimento al tursiope. Decr. dir. 6006/2010. (Responsabile scientifico Dr. Letizia Marsili).
- Progetto ARPAT per un’attività di ricerca, nell’ambito del progetto Gionha “Governance and Integrated Observation of marine Natural Habitat”, cofinanziato con i fondi P.P. di Cooperazione Transfrontaliera ITALIA/FRANCIA “Marittimo” 2007/2013, approvato con decreto dirigenziale della Regione Toscana n. 66, sul monitoraggio, recupero di mammiferi marini e tartarughe marine spiaggiati sulle coste toscane e analisi di laboratorio per la valutazione del loro stato di salute. (Responsabile scientifico Dr. Letizia Marsili).
- Progetto della Regione Toscana dal titolo: Go-Green Mare 2012 (PRAA 2007-2010) comprendente Corsi di Formazione sull’ambiente marino e monitoraggio dei cetacei della Toscana, con particolare riferimento al tursiope. Decr. dir. n.4786/2012. (Responsabili scientifici Dr. Letizia Marsili – Prof. M. Cristina Fossi).
- Progetto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare dal titolo: Contaminanti Ambientali e relativi effetti sul sistema nervoso centrale e sul sistema immunitario nei cetacei spiaggiati, le Sentinelle del Mare” (Prot. 0036124 PNM del 10 Maggio 2013). (Responsabile scientifico Unità di Ricerca Siena Dr. Letizia Marsili).
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- LAURIANO G., DI GUARDO G., MARSILI L., MALTESE S., FOSSI M.C. Biological threats and environmental pollutants, a lethal mixture for mediterranean cetaceans? JMBA-UK, in press.
- Laura Carletti (tecnico cat. C)
- Daniele Coppola (dottorando)
- Matteo Baini (dottorando)
- Matteo Giannetti (dottorando)
