Agricoltura sostenibile

oliveta

Questa linea di ricerca si pone l'obiettivo di valutare  il potenziale rischio tossicologico legato allo smaltimento dei sottoprodotti della frangitura delle olive: acque di vegetazione e sanse umide in un’ ottica di riutilizzo di questi sottoprodotti nella produzione agraria. Tali sottoprodotti, se pur ricchi di elementi nutritivi e privi di agenti patogeni, presentano un alto carico inquinante sia per la presenza dei composti fenolici (concentrazioni da 1,5 ad 8,0 g l-1) caratterizzati da una spiccata azione antimicrobica, fitotossica e con limitata biodegradabilità, sia per l’elevata concentrazione di sostanza organica "fresca", non umificata, di scarsa efficacia o addirittura svantaggiosa per la fertilità del suolo e per la produzione agraria.
La valutazione tossicologica avviene esponendo in condizioni di laboratorio organismi bioindicatori sia del suolo, che degli ambienti acquatici a differenti concentrazioni rappresentative degli ipotetici scenari relativi a smaltimenti accidentali (grandi quantità in brevi periodi - effetti di tossicità acuta) sia smaltimenti di routine (tossicità sub-cronica, cronica).
Gli effetti genotossici, lo stress ossidativo gli effetti neurotossici potenzialmente riconducibili ai reflui oleari vengono valutati tramite l'applicazione di biomarkers ai vari livelli di complessità: dai biomarkers cellulari ai biomarkers comportamentali.

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