Mercoledì, 27 Gennaio 2016
Il sistema solare ha un nuovo corpo, a scoprirlo è l'Osservatorio Astronomico dell'Università di Siena.
E' il telescopio dell'Università di Siena ad accorgersi per primo della natura binaria dell'asteroide 2242 Balaton.
Nelle notti tra il 27 dicembre e il 3 gennaio Alessandro Marchini, responsabile dell'Osservatorio universitario, raccoglie le immagini dell'asteroide Balaton per studiarlo allo scopo di determinarne il periodo di rotazione. In collaborazione con gli italiani Lorenzo Franco, Riccardo Papini e Fabio Salvaggio viene condotta un'analisi di quelle immagini, che da subito evidenziano alcune anomalie interessanti, solitamente introdotte dalla presenza di un satellite orbitante intorno al corpo principale.
Sfortunatamente le condizioni meteorologiche a Siena impediscono ulteriori osservazioni, allora vengono coinvolti nella ricerca altri osservatori che seguiranno Balaton tra il 4 e il 16 gennaio: Dan Klinglesmith in New Mexico, Donald Pray in Massachusetts, Paolo Bacci dell'Osservatorio di San Marcello Pistoiese, Albino Carbognani dell'Osservatorio della Val d'Aosta, mentre l'esperto Petr Pravec in Repubblica Ceca gestisce l'analisi di tutte le osservazioni.
La conferma arriva il 23 gennaio, con la pubblicazione del telegramma elettronico numero 4243 da parte del Central Bureau for Astronomical Telegram dell'Unione Astronomica Internazionale: adesso sappiamo che l'asteroide 2242 Balaton, intitolato al grande lago ungherese, scoperto a Budapest nel 1936 e le cui dimensioni sono stimate in circa 6 km di diametro, ha un satellite, un piccola luna di circa 1.5 km, di fatto un nuovo corpo del sistema solare che lo accompagna nel suo perenne viaggio intorno al Sole.
Nei giorni delle osservazioni, l'asteroide Balaton e la sua minuscola luna si trovavano a una distanza di circa 148 milioni di km, all'incirca la stessa distanza che separa la Terra dal Sole.
Un bel colpo messo a segno dall'Osservatorio Astronomico dell'Università di Siena, un piccolo gioiello di tecnologia all'interno del Dipartimento di Scienze Fisiche, della Terra e dell'Ambiente che, dotato di un telescopio di soli 30 cm di diametro operante da un cielo cittadino, riesce a distinguersi nelle sue ricerche, ottenendo prestigiosi risultati comparabili a quelli dei telescopi più grandi e situati sotto cieli decisamente più adatti alle osservazioni, questo grazie anche alla forte collaborazione con gli altri autori della scoperta.
L'Osservatorio opera ormai da anni come laboratorio di astronomia per gli studenti del Corso di studi in Fisica e Tecnologie Avanzate e, all'interno del Sistema Museale Universitario Senese, offre attività didattiche e di orientamento anche agli alunni delle scuole della provincia.
Il link alla CBET 4243, il telegramma elettronico che annuncia la scoperta:
La notizia della scoperta sul web