Preistoria e Antropologia

Grotta dei Santi - Monte Argentario (GR) (Paleolitico medio)

 

Gli studi dell’Unità di Ricerca di Preistoria e Antropologia (URPA) sono finalizzati alla conoscenza e alla ricostruzione degli ambienti e delle società di età preistorica, lungo un arco di tempo compreso fra il Paleolitico e l’Età dei metalli.

La ricerca prende il via dallo scavo stratigrafico di antichi insediamenti che conservano testimonianze del contesto climatico/ambientale e delle interazioni uomo/ambiente.

 

 

Oggetto di indagine sono pertanto la paleoecologia, le strategie di sussistenza, la capacità di sfruttamento delle risorse naturali, le conoscenze tecniche, i manufatti, le strutture di abitato, le testimonianze del pensiero simbolico delle popolazioni preistoriche (ornamenti, sepolture, arte ecc.). Tante, dunque, le discipline che concorrono allo studio della Preistoria, alcune trattate nell’ambito di questo Dipartimento, altre in collaborazione con Istituti di ricerca esterni: paleoantropologia, paletnologia, geomorfologia, sedimentologia, pedologia, vulcanologia, paleontologia, zooarcheologia, archeobotanica, paleocronologia, paleogenetica, paleonutrizione. Va sottolineata l’importanza della prima fase delle ricerche che comporta prospezioni e scavi di siti preistorici all’aperto o, più frequentemente, in grotte e ripari sotto roccia. Queste ricerche sul campo hanno anche valenza didattica per la partecipazione di dottorandi e studenti.

La ricerca in sede prevede lo studio dei reperti. I manufatti (in pietra, osso, ceramica ecc.) sono analizzati sotto un profilo tecnologico (approvvigionamento e caratteristiche della materia prima, tecniche di produzione ecc.), tipologico (forma definitiva degli oggetti e loro attribuzione ad una fase culturale) e funzionale (tracce d’uso analizzate mediante SEM e microscopia ottica e digitale).

 

 

Dallo studio dei reperti ossei animali, derivati dalle attività di caccia, allevamento e macellazione operate dall’Uomo preistorico, emergono informazioni di carattere paleoambientale e paleoeconomico (strategie di caccia e di allevamento, modalità di macellazione ecc.).

L’Unità dispone inoltre di un laboratorio di Archeozoologia e un laboratorio di Antropologia con collezioni osteologiche di confronto e una collezione di calchi di ossa di Ominini, una collezione di confronto e una litoteca per lo studio dei manufatti litici e un microscopio digitale Hirox KH-7700 3D per l’analisi dei manufatti e dei resti osteologici.

L’uomo di Neanderthal e l'arrivo dell'Uomo moderno in Italia centro-meridionale
Ginosa (TA) - Riparo l'Oscurusciuto (Paleolitico Medio)

 

 

La ricerca è finalizzata alla ricostruzione dell’evoluzione culturale delle popolazioni neandertaliane sulla base di scavi stratigrafici in corso da anni in depositi dell’area tirrenica (Cilento, Lazio e Toscana) e adriatica (Puglia), fra i più importanti del Mediterraneo. Particolare attenzione è rivolta alle testimonianze relative agli ultimi Neandertaliani, e alle dinamiche relative alla loro sostituzione da parte dell'Uomo anatomicamente moderno al momento della sua diffusione in Europa.

Sviluppo del Paleolitico superiore in Italia centro-meridionale
Grotta Paglicci (Rignano Garganico-FG): arte e pitture parietali paleolitiche

 

 

Questo studio si focalizza principalmente sui cacciatori-raccoglitori paleolitici che occuparono la Penisola italiana durante le ultime oscillazioni climatiche fredde. Il team dell’URPA ha investigato per decine di anni importanti serie stratigrafiche situate in Italia centro-meridionale e collabora con altre istituzioni per le regioni settentrionali. I principali argomenti di questa linea di ricercar sono:

I.“L’Italia come refugium durante l’ultimo Massimo glaciale;

II.“Adattamento ecologico e culturale dei cacciatori- raccoglitori paleolitici alle ultime rigide oscillazioni climatiche”;

III.“Mobilità e modelli migratori delle popolazioni del Paleolitico superiore”;

IV.“I primi passi nella domesticazione dei mammiferi”.

Preistoria e Protostoria in Toscana: aspetti culturali e strategie di produzione
Gorgo del Ciliegio (Sansepolcro-AR) media Età del Bronzo

 

 

La ricerca, a carattere territoriale, è finalizzata alla ricostruzione degli aspetti ambientali (ricostruzione del paesaggio antico) e socioeconomici sviluppatisi nell’Alta Valtiberina toscana dalle origini del popolamento fino all’età del Ferro.

Le cave preistoriche in Toscana
La Pietra (Roccastrada-GR): cava di diaspro dell'Età del Rame

 

 

La ricerca riguarda lo sfruttamento delle risorse e la ricostruzione dei network commerciali connessi alla produzione di armature litiche nella Toscana centro – meridionale, con un particolare focus sul sito archeologico e geo-sito di La Pietra in val di Farma.

Ecologia preistorica
Laboratorio di Archeozoologia: collezioni di confronto

 

 

Questa linea di ricerca è dedicata allo studio di proxies paleoclimatici e paleoambientali (resti faunistici e botanici, sedimentologia, modelli paleoclimatici) ed è condotta in collaborazione con altri istituti nazionali e internazionali. Ha lo scopo principale di ricostruire le dinamiche paleoambientali e paleoecologiche in contesti occupati dall’Uomo durante la preistoria.

Analisi funzionale e tafonomica dei manufatti litici e degli oggetti in materia dura animale
Videomicroscopio 3D

 

La linea di ricerca dedicata agli studi funzionali include lo studio traceologico di manufatti litici e in osso (analisi delle tracce d’uso) e l’analisi chimica e morfologica dei residui (analisi dei residui) al fine di stabilire l’utilizzo degli strumenti del passato, prendendo in considerazione al contempo anche il loro stato di conservazione. L’analisi delle tracce d’uso impiega sia l’approccio a basso ingrandimento (low-power approach, LPA) che quello ad alto ingrandimento (high-power approach, HPA), realizzati grazie a vari tipi di microscopio ottico (stereomicroscopio, microscopio metallografico, microscopio digitale 3D) e al microscopio elettronico a scansione (SEM). L’analisi dei residui è effettuata attraverso la loro caratterizzazione morfologica e chimica integrando diverse tecniche microscopiche e spettroscopiche, come la microscopia digitale 3D, la microscopia FTIR, la microscopia LEXRF, la micro-PIXE e il SEM-EDS. L’analisi chimica dei residui preistorici è realizzata in collaborazione con diversi istituti e centri di ricerca nazionali e internazionali. Lo studio delle alterazioni tafonomiche di elementi in materia dura animale (come ad esempio conchiglie, porzioni di osso e palco) sfruttati per scopi alimentari o per la produzione di strumenti e ornamenti è un altro aspetto centrale di questa linea di ricerca, che include sia l’approccio microscopico precedentemente descritto, che tecniche di imaging ad alta risoluzione come la microtomografia computerizzata.

 

 

Antropologia
Uomo di Neandertal

 

 

Studio di resti ossei di età preistorica, protostorica e storica. Tali studi comprendono la descrizione anatomica, la paleopatologia, la morfologia geometrica 3D, la tomografia e microtomografia. Sono inclusi inoltre gli studi tafonomici e le metodologie di ricostruzione fisiognomica.

 

Attività museali
Accademia dei Fisiocritici - Mostra sul Riparo del Molare

 

 

L'Unità di Ricerca ha svolto negli anni e svolge attualmente attività di progettazione o di collaborazione nell'allestimento di percorsi museali e mostre ispirati ad intenti didattico-divulgativi nei territori interessati dall'attività di ricerca (ad esempio: percorso documentario / didattico presso il Centro Studi sul Quaternario di Sansepolcro, Museo virtuale di Marina di Camerota, Sezione Preistorica del Museo Archeologico Nazionale di Perugia, Museo su Grotta Paglicci a Rignano Garganico, Museo Civico Archeologico di La Spezia, Museo Civico Archeologico di Camaiore, mostra “I colori del buio” con sede al Vittoriano di Roma, mostra “Darwin 1809 – 2009” a Bari, mostra "Cilento patrimonio dell'umanità" di Vallo della Lucania (SA), collaborazione all'allestimento dell'esposizione dedicata al Paleolitico della Puglia presso il Museo Nazionale Archeologico di Altamura (Bari), allestimento museale Grotta della Cala (Marina di Camerota – SA), collaborazione alla mostra “Pianosa, nascita di un'isola”, ecc.).