Le ricerche in questo ambito sono finalizzate alla messa a punto di tecniche a basso costo per la determinazione del profilo di rigidità nel sottosuolo da dati di superficie. In particolare, le ricerche riguardano l’applicazione di misure di vibrazioni ambientali condotte in superficie con stazioni singole (HVSR) o su antenna sismica (ARRAY) per la caratterizzazione dinamica del sottosuolo. La ricerca riguarda due aspetti principali. Il primo è la modellazione fisica del campo di vibrazioni ambientali mediante procedure numeriche e modelli fisici. Questo tipo di studio è propedeutico per la messa a punto di procedure di inversione efficaci per la ricostruzione delle caratteristiche sismiche del sottosuolo da dati di superficie. In questa direzione sono stato compiuti notevoli progressi che hanno permesso di superare i limiti dei modelli più largamente applicati ed hanno consentito lo sviluppo di nuove e più efficaci procedure di inversione. Le ricerche più avanzate in quest’ambito riguardano la determinazione in-situ delle proprietà dissipative dei materiali del sottosuolo. Il secondo filone riguarda invece la determinazione di procedure sperimentali efficaci per una corretta determinazione delle caratteristiche del campo d’onde delle vibrazioni ambientali. Vista l’importanza applicativa di queste indagini, risulta indispensabile definire opportuni criteri di validazione e qualificazione delle misure che permettano una corretta applicazione di queste tecniche al di fuori dell’ambito accademico. La messa a punto di protocolli generali è assai avanzata ed è stata implementata nella nuove Linee Guida per la Microzonazione Sismica emanate della Conferenza dei Presidente delle Regioni e delle Province Autonome e dal Dipartimento Nazionale della Protezione Civile. In queste ricerche sono attualmente coinvolti studiosi dell'Università della Basilicata e di Bologna, del Dipartimento Nazionale di Protezione Civile e del Washington Department of Natural Resources (USA). Sono anche in atto alcune convenzioni con la Regione Emilia-Romagna per la sperimentazione di queste tecniche a supporto delle attività per la formulazione di carte di microzonazione sismica a scala comunale.
Le ricerche in questo campo riguardano alcuni aspetti critici del processo di stima della pericolosità: l'impiego delle informazioni macrosismiche di sito, l'analisi critica e l'aggiornamento delle leggi di attenuazione del moto del suolo sia in termini macrosismici che strumentali, lo studio su base statistica del livello di completezza dei cataloghi sismici. Le ricerche condotte hanno portato alla messa a punto di una nuova procedura di tipo statistico/probabilistico per la stima della pericolosità sismica a scala nazionale a partire dalle storie sismiche di sito ricavate dall'analisi storiografica e dalla base documentaria disponibile. La metodologia messa a punto permette una più corretta valutazione della pericolosità sismica a partire da una accurata parametrizzazione incertezze coinvolte e consente il pieno utilizzo dell'ampia base dati ora disponibile sugli effetti locali dei terremoti storici. Gli ultimi sviluppi in quest’ambito sono legate alla applicazione di queste stime di pericolosità per la determinazione di terremoti di riferimento da utilizzare per lo studio della risposta sismica locale ed altre applicazioni di tipo ingegneristico. Questi studi si svolgono in stretto coordinamento con il Dipartimento Nazionale di Protezione Civile e il Servizio Geologico della Regione Emilia Romagna ed altre strutture universitarie. Altre ricerche in quest’ambito riguardano lo sviluppo e l'applicazione di strategie di validazione delle carte di pericolosità sismica a partire dal confronto con la sismicità osservata . Queste procedure permetteranno in futuro una valutazione formalmente corretta della qualità dei diversi schemi di calcolo della pericolosità al fine di identificare le procedure più efficaci. Le ricerche in questi ambiti sono stati in passato finanziate dal Dipartimento Nazionale della Protezione Civile e dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.
Viene curata la manutenzione di 10 stazioni GPS in Toscana e vengono analizzati i dati raccolti da oltre 300 stazioni GPS nell’area in esame. I risultati ottenuti sono utilizzati per la determinazione del campo di spostamento e deformazione e delle sue possibili implicazioni per la pericolosità sismica. Questa indagine è svolta nell’ambito di una convenzione tra il Dip. di Scienze della Terra e la Regione Toscana mirata alla valutazione della pericolosità sismica e alla definizione di criteri di priorità tra le zone sismiche toscane, da utilizzare per una gestione ottimale delle risorse destinate a interventi di prevenzione.
Tramite l’analisi di una vastissima quantità di evidenze viene eseguita una ricostruzione molto dettagliata del quadro tettonico nell’area italiana. Questa informazione, integrata dai risultati ottenuti dallo studio della propagazione delle perturbazioni del campo di deformazione prodotte da terremoti forti viene utilizzata per interpretare la distribuzione spazio-temporale dei terremoti storici in Italia. Le indicazioni fornite da questa indagine possono avere notevoli implicazioni per la stima deterministica della pericolosità sismica in Italia. Questa ricerca è svolta con il finanziamento concesso dall’Agenzia Spaziale Italiana nell’ambito del Progetto SIGRIS e con vari finanziamenti ottenuti dal MIUR (1997,1999, 2001, 2003, 2005 e 2007).
Si indaga il ruolo della perturbazione dello sforzo e della deformazione, indotta nella crosta da forti terremoti localizzati presso le più importanti sorgenti sismiche peri-adriatiche. La ricerca (supportata dalla Regione Toscana, dai Progetti PRIN-MIUR e dal Progetto SIGRIS-ASI), si avvale di modelli numerici in campo elastico-viscoso, che tengono conto delle caratteristiche strutturali e reologiche dell’area considerata. I risultati ottenuti sono confrontati con le informazioni sulla storia sismica e con le misure di geodesia spaziale (GPS), per comprendere come la perturbazione post-sismica possa influenzare l’attivazione delle principali sorgenti sismiche italiane.
Assetto tettonico e potenzialità sismogenetica dell'Appennino Tosco-Umbro-Marchigiano
A cura di: Enzo Mantovani, Marcello Viti, Daniele Babbucci, Caterina Tamburelli
Andrea Vannucchi
Dipartimento di Scienze Fisiche, della Terra e dell’Ambiente - Università di Siena
Nicola Cenni
Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali - Università di Bologna
Siena, 2014
PARTE 1 (del pdf scaricabile dai link sottostanti)
Indice
1. Descrizione delle caratteristiche strutturali e tettoniche
1.1 Introduzione 7
1.2 Inquadramento geografico 8
1.3 Assetto strutturale e lineamenti tettonici 12
1.4 Evidenze geologico-strutturali e geomorfologiche sulla deformazione attiva 24
1.5 Struttura della crosta: vincoli di tipo geofisico 29
2. Evoluzione neogenica, assetto tettonico e cinematica attuale da osservazioni geodetiche: implicazioni per l’Appennino Tosco-Umbro-marchigiano 34
3. Connessioni tra assetto tettonico e distribuzione spazio-temporale dei terremoti forti: implicazioni sui percorsi attesi della sismicità futura nella regione italiana
3.1 Cinematica a lungo termine (Quaternario) nell’area mediterranea 46
3.2.Cinematica a breve termine nell’area mediterranea centrale e possibili interazioni tra sorgenti sismiche periadriatiche 50
Sequenze migratorie dell’attività sismica lungo le zone periadriatiche 51
Interazione tra zone sismiche periadriatiche 57
PARTE 2 (del pdf scaricabile dai link sottostanti)
4. Attività sismica
4.1 Sismicità storica 65
4.2 Sismicità strumentale 69
5. Possibili zone sismogenetiche dell’Umbria e delle Marche 79
5.1 Alta Val Tiberina 82
5.2 Cagliese 84
5.3 Anconetano 86
5.4 Dorsale marchigiana 91
5.5 Dorsale umbra 95
5.6 Valle Umbra 101
5.7 Orvietano 107
5.8 Riminese 112
5.9 Aquilano 114
6. Intensità massima attesa nei comuni dell’Umbria e delle Marche 121
Regione Umbria
Perugia 127
Terni 129
Regione Marche
Ancona 131
Ascoli-Piceno 132
Fermo 133
Macerata 134
Pesaro-Urbino 137
7. Precedenti stime dell’intensità massima e considerazioni su pericolosità e classificazione sismica 142
Appendice 155
Riferimenti 162
- Babbucci Daniele (Assegnista di Ricerca)
- Tamburelli Caterina (Borsista)
- Paolucci Enrico (dottorando)